Il Journal, Pagina 97, 25 Aprile 2024 – Erase All Of Reality, It Will Only Bring Us Pain – VirtuaVerse

TAGS: Gameplay Experience

Il Journal, Pagina 97:
Erase All Of Reality, It Will Only Bring Us Pain

– VirtuaVerse

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PUBLISHED ON: April 25th 2024

Scritto da:

Blisscast

Editing di:

EmeraldDM8


⚠️ Spoiler Warning & Disclaimer ⚠️
Please keep in mind that this blog might contain spoilers for the themes in VirtuaVerse.
Whilst these spoilers are not exactly harmful, they can potentially hinder your enjoyment of the story, so please ensure that you’re absolutely certain that you’re okay with this before continuing.

Ciao a tutti e bentornati! Ci scusiamo per quanto accaduto con la Pagina precedente, ma alcune difficoltà tecniche (assolutamente non dovute al fatto che ho dovuto riscrivere dei pezzi) ci hanno impedito di poterla pubblicare in tempo; speriamo ora di poter arrivare alla Pagina 100 senza altri intoppi! 🥳

Prima di tuffarci nelle nostre solite faccende, vorrei ricordarvi che è stato appena pubblicato sul sito il più recente episodio della serie GUI Wonderland, l’Episodio #2 sullo Xerox Star e lo Xerox Daybreak; se siete interessati, vi consiglio di darci un’occhiata qui!

Per quanto riguarda la mia settimana, sono finalmente riuscita a finire VirtuaVerse e sto facendo molti progressi in Like a Dragon Infinite Wealth; mi sembra che abbiano migliorato enormemente il gameplay rispetto al precedente capitolo, il che ha senso visto che era stato il primo ad essere un JRPG invece che un ARPG. Anche se non posso ancora dire molto, tutto questo dimostra ancora una volta che Yakuza / Like a Dragon è un franchise meraviglioso, quindi vi invito a provarlo; se volete una guida per sapere da dove iniziare, date un’occhiata alla nostra pratica Pagina di Journal qui, e sfatiamo il triste mito che dice che nessuno guarda mai le Pagine di Yakuza.

Proseguendo, ho anche iniziato a collezionare alcuni (ok, forse non solo “alcuni”, ma dirlo mi fa sentire meno in colpa) libri che mi aiuteranno a scrivere la mia serie GUI Wonderland perché, inaspettatamente, mi sta facendo leggere molto e mi ha fatto capire che i libri su ciò che amo esistono, solo che sono ben nascosti.

Ma lasciamo da parte il resto, perché è arrivato il momento di immergerci in…

VirtuaVerse

Si tratta di un gioco d’avventura punta e clicca a tema Cyberpunk sviluppato dal gruppo (per lo più) italiano Theta Division (la sua programmazione è stata curata da Alessio Cosenza/Elder0010, la colonna sonora da Vittorio d’Amore/Master Boot Record e la pixel art da Ralph Meidl/Valenberg), uscito inizialmente solo per Windows (Steam eGOG), macOS e Linux nel 2020, per poi essere rilasciato anche su Switch, PlayStation 4 e Xbox One nel 2021. Come sempre, ho giocato a questo titolo sulla mia Steam Deck, dove è sia verificato che disponibile nativamente (non sono sicura di quale versione installi, ma sappiate che funziona perfettamente).

Informazioni necessarie:

Gioco punta e clicca: un tipo di gioco in cui si risolvono enigmi utilizzando il mouse per interagire con qualsiasi cosa sia presente sullo schermo, raccogliendo vari oggetti e utilizzandoli per un determinato scopo, di solito per trovare informazioni o per far progredire la trama. Abbiamo già parlato di uno di questi, Phantasmagoria, nella Pagina 26.

VirtuaVerse è ambientato in un futuro lontano e distopico, in cui l’umanità dipende da una tecnologia rivoluzionaria chiamata Realtà Virtuale Aumentata; si tratta di un ibrido tra la Realtà Aumentata, che visualizza ologrammi sulla vista, e la Realtà Virtuale, che permette di entrare in mondi nuovi ed emozionanti, spesso molto diversi dal mondo esterno, attraverso un computer e di “sentirli”. Grazie a questa tecnologia, ogni luogo del mondo è stato “aumentato” e presenta caratteristiche (che possono anche essere oggetti del tutto nuovi e “tangibili”!) accessibili solo con un paio di cuffie AVR o con uno speciale chip chiamato “Realtà Permanente”, una variante che viene installata in modo permanente nel cervello e non può essere disattivata; analogamente alla nostra tecnologia attuale, tutti fanno uso di questa nuova Realtà Aumentata, ed è un requisito così importante per la vita di tutti i giorni che è fortemente pubblicizzato e raccomandato alle persone di farsi installare il chip della Realtà Permanente. Pertanto, in linea teorica, se tutti installassero il chip della Realtà Permanente, la “vecchia” realtà smetterebbe di essere percepita come esistente, e sarebbe quasi come se le persone si lasciassero alle spalle la Terra e iniziassero a vivere in un altro mondo!

Per quanto riguarda la storia, non appena iniziamo il gioco, ci troviamo in un appartamento buio, dove il nostro protagonista, Nathan, vive con la sua ragazza, Joy; potrebbe essere un altro giorno normale per Nathan, ma improvvisamente si accorge che Joy è inaspettatamente scomparsa, e l’unico indizio dell’accaduto è un messaggio scritto sullo specchio del bagno. Nathan parte quindi all’avventura per ritrovare Joy, preoccupato per il suo benessere; ciò che Nathan non sa è che, ben presto, si troverà coinvolto in una pericolosa missione per salvare le persone da nient’altro che la Realtà Permanente stessa! Ce la faranno? O moriranno nel tentativo?

Una cosa che mi ha affascinato di questa storia è che Nathan stesso non solo è contrario alla Realtà Permanente (visto che ritiene sia dannosa per la privacy e che alieni le persone), ma è anche fortemente interessato alla tecnologia vintage e a tutto ciò che la riguarda in qualche modo; in qualità di fan di questo argomento, non posso fare a meno di sentire una certa affinità con Nathan e il suo amore per una tecnologia che non viene più utilizzata. Inoltre, in quanto fan particolarmente giovane della tecnologia del passato (ho poco più di vent’anni), vedo che il mondo intorno a me si allontana sempre di più da ciò che un tempo era nuovo ed eccitante, e che lentamente si dimentica e si rifiuta di considerare tutto ciò che non è più nuovo, che in molti casi è già stato completamente abbandonato; se da un lato capisco e provo entusiasmo per i prossimi progressi tecnologici, dall’altro mi rattrista il fatto che le persone non si facciano problemi ad abbandonare tutte le meraviglie del passato senza pensarci due volte. Quindi, vedere come Nathan, una persona del futuro che non ha “vissuto” nell’era dei floppy disk, dei personal computer, dei VHS e delle console per videogiochi, possa apprezzarli e rispettarli come se fossero ancora in uso, mi fa sentire come se non fossi l’unica.

Questa che ho descritto è, in definitiva, la sensazione che mi ha accompagnato per tutta l’avventura; infatti, Nathan farà spesso uso di questa tecnologia vintage per facilitare la sua missione perché, come dice lui, i mezzi di comunicazione completamente scollegati dall’esterno sono il mezzo più sicuro per scambiare informazioni (so che le comunicazioni via Internet stanno diventando sempre più sicure, ma quando si deve salvare il mondo, non si può mai essere così sicuri). Di conseguenza, avrete il compito di far funzionare diverse di queste tecnologie, come ad esempio dei computer con lettori di floppy disk o dei televisori con lettori VHS; a proposito di ciò, una cosa che rende il tutto ancora più affascinante è che il gioco si aspetta che voi sappiate come funzionano, facendovi sentire come se foste uno del gruppo di Nathan (o lasciandovi disorientati se siete troppo giovani per conoscerle). Anche se non si tratta di nulla di troppo complicato, ritengo che questo sia uno dei numerosi tocchi che rendono questo titolo speciale.

Curiosità:

Uno dei vari dispositivi che utilizzerete è un Master Glove Ultra, che è in realtà un riferimento a un progetto a cui Alessio Cosenza, il programmatore, stava lavorando poco prima di iniziare VirtuaVerse!

Lasciando per un attimo da parte l’aspetto della tecnologia vintage, un’altra cosa che mi è piaciuta particolarmente di VirtuaVerse è l’uso sapiente dei concetti di Realtà Virtuale e Aumentata; li trovo assolutamente affascinanti, e mi è sembrato davvero stimolante vedere un mondo in cui vengono utilizzati a tal punto da sovrapporsi alla realtà stessa, facendo percepire immagini distorte come autentiche. È davvero come se si vivesse costantemente in un sogno distorto; si vedono luoghi che si considerano reali, ma che hanno qualcosa di anomalo e, se si possiede il chip, non ci si può nemmeno “svegliare”! Immaginate di camminare lungo la strada dove si trova la vostra casa e all’improvviso una via ad essa collegata viene bloccata da un bizzarro muro che prima non c’era; forse vi allontanereste e non la guardereste più. Tuttavia, se togliete il vostro visore, noterete che il muro non è mai stato lì e che potete attraversarlo normalmente, come se nulla fosse; riuscite a capire come questo possa essere estremamente terrificante e affascinante allo stesso tempo? O forse la vostra realtà potrebbe essere distrutta da una guerra, dal surriscaldamento globale o semplicemente dall’inesorabile scorrere del tempo, e voi non lo verreste mai a sapere, perché state vivendo in un sogno collettivo protetto che non scomparirà mai. Così, in un mondo in cui nulla è come dovrebbe essere, sveleremo pian piano l’inaspettata verità su questi fenomeni, e vi assicuro che sarà molto diversa da quella che vi aspettavate.

Parlando ancora brevemente di Nathan, il gioco non ha paura di farvi “rovinare” la vita di qualcun altro per ottenere ciò che desiderate, il che è onestamente sia inquietante (visto che dovremmo salvare il mondo) sia perfettamente in linea con i temi del Cyberpunk (dove anche gli eroi sono in realtà antieroi, e non seguono più una vera e propria morale); di conseguenza, ritengo che sia stata la scelta perfetta per questo titolo, e che renda il protagonista più unico e interessante da interpretare.

Passiamo ora a parlare del gameplay: come abbiamo anticipato, si tratta di un gioco punta e clicca old-school e, come tale, si gioca proprio come quei titoli, con tutti i loro pro e contro. Infatti, i giochi punta e clicca sono quasi tutti incentrati sulla risoluzione di misteri, e metteranno a dura prova il vostro ingegno e la vostra pazienza; a volte la risposta sarà facile da raggiungere, mentre la maggior parte delle volte sarà decisamente difficile, e dovrete agire d’astuzia per ottenere ciò che cercate. Personalmente, non sono brava con gli enigmi, nel senso che riesco a risolvere quelli che non sono troppo inverosimili, ma faccio fatica con quelli che sembrano completamente scollegati da ciò che stanno cercando di ottenere; sfortunatamente, questo gioco è piuttosto difficile e spesso dovrete fare cose completamente scollegate per avanzare e, come qualcuno ha detto in una recensione su Steam che ho letto, è facile rimanere “bottlenecked” (in pratica, una piccola cosa vi impedisce di avanzare). Per questo motivo, vi consiglio di utilizzare un walkthrough (come ho fatto io), oppure di provare la modalità facile del gioco (che a quanto pare taglia alcuni contenuti, per cui ho pensato di provare piuttosto la versione completa). Perché il gioco è così difficile, vi starete chiedendo? Beh, principalmente perché il gioco è stato creato appositamente per chi si divertiva con questo tipo di titoli all’epoca della loro uscita, e come tale è già abituato a come funziona il tutto; per quanto non fossero tutti difficili, alcuni di essi sicuramente lo erano, e questo titolo è stato pensato proprio per essere simile a quegli specifici giochi. Pertanto, anche la sua difficoltà contribuisce all’estetica di questo titolo, e potrebbe certamente suscitare reazioni contrastanti; tuttavia, alcune delle situazioni nel gioco si rivelano estremamente divertenti (senza spoilerare nulla, la mia preferita è stata quella relativa a un Internet Cafè) e finiscono per aggiungere fascino e momenti di comicità al gioco.

Parliamo ora di tutti gli altri aspetti che rendono questo titolo indimenticabile; innanzitutto, VirtuaVerse è interamente in pixel art, e sembra realizzato proprio nel periodo temporale che vuole ricordare. Ho trovato questa grafica estremamente ben fatta e ricca di dettagli e, di conseguenza, l’intero mondo sembra vivo e si può immaginare che le persone vivano davvero la loro vita quotidiana in quel luogo. Inoltre, penso che questo tipo di presentazione visiva sia perfetta per l’ambientazione Cyberpunk, in quanto dà l’impressione di essere vintage e futuristica allo stesso tempo, proprio come lo è il Cyberpunk (almeno nella sua forma più “classica” e influenzata dagli anni ’80); in quanto fan di questa estetica, non posso fare a meno di apprezzare l’aspetto di VirtuaVerse (se anche voi amate i giochi in pixel art illuminati al neon, allora andate a dare un’occhiata al mio amatoNarita Boy, di cui abbiamo parlato nella Pagina 12)!

Oltre alla grafica, ciò che fa brillare questo gioco è la sua meravigliosa colonna sonora; ammetto che è uno dei motivi per cui ho voluto provarlo (analogamente a quanto è successo con Narita Boy), perché questa musica è al tempo stesso chiptune e di ispirazione vintage, piena di sintetizzatori e suoni che ricordano un’epoca ormai lontana, in cui la tecnologia sembrava ancora più nuova ed eccitante di adesso. Inoltre, si sposa perfettamente con il mondo di gioco ed è una parte così fondamentale della sua atmosfera che VirtuaVerse non sarebbe lo stesso senza di essa; mi è piaciuta così tanto che ho dovuto comprarla anche su Bandcamp (solo per poi scoprire che ce l’avevo già su Steam, ma sono tutti soldi che si spera aiutino gli sviluppatori e l’artista, quindi va bene così). Le mie canzoni preferite sono VirtuaVerse e Xenon, anche se ritengo che siano tutte meravigliose e degne di essere ascoltate; sono certa che le ascolterò così tanto che (proprio come è successo l’anno scorso con Salvinsky di Narita Boy) scommetto che il mio last.fm penserà che il mio artista preferito sia Master Boot Record (e no, non sto scherzando, è davvero bella!). A parte i miei arcobaleni, si tratta di un esempio davvero straordinario del suo genere, quindi se siete fan, vi consiglio di dargli un ascolto.

Quindi, dovreste provare questo gioco? … Ma non era già abbastanza ovvio…? Certo! Tenete a mente la sua difficoltà (anche se potete tranquillamente gestirla come ho fatto io) e vivrete un’avventura fantastica che vi farà riflettere sul mondo in cui vivete. Un avvertimento però: potreste maturare il desiderio di installare un lettore di floppy disk nel vostro PC, o di costruire un intero PC vintage da zero nel caso in cui non ne aveste già uno, e noi del Blisscast Journal non siamo da considerarsi responsabili per questo, quindi vi consigliamo la massima prudenza nell’utilizzo di questo prodotto.

Grazie per aver letto, e spero di vedervi nella prossima Pagina di giovedì, o in qualsiasi altro punto del sito!

Se vi va, potete anche ascoltare l’ottima puntata del podcast di Atariteca, dove il suo host Simone Guidi intervista lo stesso Alessio Cosenza; potrete trovare qualche chicca su ciò che sta dietro a VirtuaVerse, e ne consiglio l’ascolto anche prima di iniziare il gioco! La trovate su Spotify, Apple Podcast, o su tutte le piattaforme legate a Spreaker. In più, trovate la recensione scritta dallo stesso Simone Guidi qui.


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References


  1. Wikipedia: VirtuaVerse – https://en.wikipedia.org/wiki/VirtuaVerse 
  2. Steam: VirtuaVerse – https://store.steampowered.com/app/1019310/VirtuaVerse/

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